Ritiro sociale e scolastico

Ritiro sociale e scolastico sono due fenomeni che si stanno particolarmente diffondendo nell’ultimo periodo e che sempre più preoccupano le famiglie e le figure di riferimento dei ragazzi di oggi.

Spesso il ritiro può iniziare a fare capolino nell’ infanzia del ragazzo, per emergere in maniera più manifesta in adolescenza e proseguire anche nella sua giovane età.

Con il termine “ritiro sociale” si intende un volontario allontanamento da parte del ragazzo dal mondo esterno, un distacco dal contesto sociale e un rifiuto estremo per ogni tipo di relazione in qualsiasi ambito: familiare, scolastico, sociale…

Alla base del fenomeno, vi sono spesso sentimenti di solitudine e senso di inadeguatezza e di incapacità.
Emergono spesso anche sentimenti di vergogna dati dal fatto che il ragazzo sente di non essere riuscito a rispondere in maniera adeguata alle richieste che la società pone.

Spesso sono proprio questi sentimenti che portano i ragazzi a sentirsi incapaci di affrontare le circostanze della vita.

Il ragazzo inizia, così, a disinvestire dal contesto in cui si trova e dalle relazioni che fino ad ora hanno rappresentato per lui fonte di nutrimento e soddisfazione.
Da questo movimento di ritiro non è esente nemmeno la scuola, luogo che espone il ragazzo spesso ad importanti sentimenti di vulnerabilità.

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Il graduale abbandono, così, sia del contesto scolastico che del contesto sociale, porta il ragazzo ad un ritiro nella sua stanza e ad una riduzione dei contatti con la propria famiglia e con i pari.
Così facendo si rinchiude spesso in un mondo parallelo, ai suoi occhi considerato più affascinante e stimolante: il mondo di internet, dei videogiochi e delle serie TV.

La stanza e la realtà virtuale in cui si rifugia, rappresentano da un parte una protezione dall’esposizione a sentimenti di difficile gestione, dall’altra diventano motore per sviluppare uninsieme di fantasie ed esperienze virtuali in cui ciascun ragazzo può assumere ruoli differenti e a volte poco connessi con la realtà.

Questi ragazzi iniziano, così, ad essere sempre meno interessati al mondo circostante, possono assumere atteggiamenti aggressivi e invertire, talvolta, il giorno con la notte.

La situazione che abbiamo descritto merita assoluta attenzione da parte delle figure di riferimento dei ragazzi e dei vari contesti che egli si trova a vivere.
È importante in questi casi creare una rete solida e di sostegno: accanto ad un percorso di psicoterapia è importante sostenere e accompagnare sia la famiglia che la scuola.

Spesso, inoltre, può essere utile e necessario prevedere interventi domiciliari che possano aiutare il ragazzo a confrontarsi e contemporaneamente ad uscire gradualmente dalla propria stanza, con lo scopo di facilitare la possibilità di instaurare nuove relazioni interpersonali.

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