Patologie neurodegenerative come le demenze o la malattia di Parkinson sono malattie che interessano non solo la persona che ne è affetta ma riguardano l’intero nucleo familiare.
Per tale ragione riteniamo importante fornire un supporto non solo ai “pazienti” ma anche a tutte le persone che vivono a stretto contatto con loro.
Il familiare, in termini tecnici il caregiver, dall’inglese, “colui che si prende cura”, è la persona che assiste per la maggior parte del tempo un familiare malato, è responsabile della sua cura e del suo benessere.
Il coinvolgimento emotivo del familiare, indipendentemente dal tipo di patologia di cui si sta occupando e del tempo che dedica alla cura del proprio caro, è sempre molto intenso e sono innegabili le ripercussioni che un simile impegno comporta sul piano emotivo, affettivo, fisico ed economico, considerando che spesso il familiare ricopre anche altri ruoli (lavorativi, familiari, sociali).
La presenza di un familiare con una malattia cronica e che necessita di assistenza si ripercuote sul benessere psicofisico del caregiver principale.
Il rischio maggiore è che chi svolge questo compito venga “schiacciato” dalle responsabilità e dal carico di lavoro sviluppando un grado di sofferenza che può diventare malattia.
Il rischio di un “esaurimento” è proprio dietro l’angolo e compromette la capacità di assistere il malato e di continuare a ricoprire il proprio ruolo (di nonna/o, di genitore, di lavoratore…) nella società.
Il supporto psicologico, svolto da psicologi esperti in tale ambito, può essere un valido aiuto al familiare per sostenerlo emotivamente, per consentirgli di acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle ansie, alle preoccupazioni e ai compiti da sostenere, per preservare il senso della propria identità anche in una fase della propria vita dove sembra che venga richiesto l’annullamento dei propri bisogni e delle proprie esigenze, e per dare significato alle proprie reazioni e comportamenti nei confronti del malato.