L’obesità psicogena è un disturbo del comportamento alimentare a base psichica (ovvero non vi sono problematiche organiche metaboliche, genetiche o di natura endocrina).
Per obesità psicogena si intende una sindrome nella quale l’aumento di peso è definito da un ricorso compulsivo al cibo.
Per queste persone il cibo assume la funzione di un oggetto sostitutivo che dovrebbe renderli autonomi rispetto alle relazioni con gli altri.
Il cibo assume una valenza consolatoria per sedare la frustrazione che deriva dalla difficoltà di vivere un equilibrio relazionale soddisfacente.
Caratterialmente si tratta di soggetti fragili che non sopportano le frustrazioni, sono incapaci di reggere uno scontro, non sanno dire di no.
Hanno il timore di non essere accettati-amati dagli altri.
La persona che soffre di obesità psicogena presenta un marcato sovrappeso in assenza di cause mediche che lo giustifichino e il suo quadro clinico può presentare comorbilità con altri disturbi psichici (Depressione Maggiore, Disturbi di Personalità, Psicosi).
Questi soggetti non sono bulimici: il loro quadro clinico non include le abbuffate tipiche della bulimia, che sono tipicamente limitate nel tempo, accompagnate dalla sensazione di perdere il controllo e seguite dal senso di colpa.
Usano, invece, il cibo come compensazione a fronte di stati d’animo ansiosi o depressivi e, più in generale, di un significativo disagio psicologico.
L’iperalimentazione nell’obesità psicogena assume una duplice valenza simbolica in quanto mezzo inconsapevolmente utilizzato come:
- difesa dalle aggressioni esterne, perché la massa adiposa in eccesso crea una barriera protettiva per la persona e lo mantiene all’interno di un’ “armatura” che lo contiene e lo difende dagli altri, e dai sentimenti di vuoto e disvalore, superati illusoriamente riempiendosi di cibo e aumentando il proprio volume (“essere una persona di peso”)
- strumento offensivo di autoaggressione o punizione, in quanto l’iperalimentazione suscita fantasie distruttive (“mangiare fino a scoppiare”) e l’obesità che ne consegue è correlata ad un alto rischio di mortalità e di sviluppo di patologie correlate al sovrappeso.
La personalità dei soggetti affetti da obesità psicogena è particolarmente carente dal punto di vista dell’autostima e dello sviluppo di una chiara identità, oltre ad essere deficitaria nell’uso del linguaggio simbolico e nella capacità di distinguere le emozioni, fino all’alessitimia.
Per queste motivazioni, è consigliabile un percorso di psicoterapia che possa aiutare la persona affetta da questa sindrome a stabilire una forza interiore ed un equilibrio relazionale soddisfacente.
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