Le difficoltà scolastiche sono generiche problematicità che si hanno nell’ambito della scuola.
Le difficoltà possono essere riscontrare in un’area specifica dell’apprendimento, come l’ambito logico-matematico, oppure in diverse sfere.
In alcuni casi, esse possono essere collegate ad abilità cognitive non ancora molto sviluppate, per esempio l’attenzione, e/o alla fragilità delle funzioni esecutive, cioè la flessibilità mentale, l’inibizione e la memoria di lavoro.
I fattori collegati all’emotività e alla motivazione del bambino o del ragazzo, come ad esempio le crisi adolescenziali, possono giocare la loro parte e incidere su questo genere di fatiche a scuola.
Viceversa, chi sa di non andare molto bene a scuola può sentirsi teso, frustrato o perdere la motivazione e l’interesse in ambito scolastico.
A differenza dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), le difficoltà scolastiche non hanno un’origine neurobiologica e non sono innate.
In questa situazione, è utile capire e inquadrare meglio la problematica e quindi approfondirla al fine di fare chiarezza.
In tal senso, per discriminare se si tratta di “semplici” fatiche nelle materie scolastiche oppure di un disturbo specifico dell’apprendimento, la via indicata è quella di intraprendere un percorso di potenziamento delle aree ritenute fragili.
Un potenziamento mirato, nel caso di difficoltà scolastica, ha l’esito di modificare in positivo e quindi di migliorare, anche notevolmente, la situazione di partenza.
Inoltre, permette di rendere automatici alcuni apprendimenti che non erano ancora stati consolidati.
Sono importanti la continuità nello svolgere le attività di potenziamento e una presenza attiva.
Prima di giungere agli obiettivi desiderati può essere necessario diverso tempo.
Da quanto appena illustrato, si può dedurre che non per forza la presenza di difficoltà a scuola porta a una diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento. La guida di uno specialista esperto può aiutare in questa distinzione.
a famiglia, la scuola o lo studente stesso possono riferire di osservare una certa confusione e disorganizzazione nella pianificazione e nello svolgimento dello studio e dei compiti.
Questo determina un certo insuccesso a scuola oppure il ritrovarsi sempre “con l’acqua alla gola” all’ultimo momento il giorno prima delle prove quali interrogazioni, verifiche o esami.
Al fine di conquistare una maggiore autonomia e di impostare lo studio secondo lo stile cognitivo personale e le proprie caratteristiche, può essere importante ed è auspicabile un potenziamento del metodo di studio attraverso la guida di un professionista.
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