
L’anoressia nervosa, al pari della bulimia, è un disturbo del comportamento alimentare. Colpisce sia il sesso femminile, da sempre più esposto a questo disturbo, tanto quello maschile, ultimamente sempre più coinvolto da questo malessere e gli esordi si riscontrano maggiormente nella prima adolescenza (fascia 11-14 anni).
Il termine “anoressia” (letteralmente “perdita dell’appetito”) è in realtà inappropriato, perché le persone che ne soffrono vorrebbero mangiare, in quanto l’appetito è nella maggioranza dei casi conservato, ma rifiutano il cibo per paura di ingrassare.
Questa paura, che diviene un’ossessione nella loro vita, deriva da un’alterazione dell’immagine del proprio corpo (denominata dismorfofobia) che viene percepito come troppo grasso anche se è sottopeso o in una condizione di magrezza patologica.
L’ attributo principale di questo malessere è il rifiuto del cibo e per il terrore di ingrassare si attivano meccanismi di controllo dell’alimentazione alla ricerca della magrezza.
Nelle persone con sintomi di anoressia nervosa, i livelli di autostima sono decisamente influenzati dalla forma fisica e dal peso corporeo.
La perdita di peso viene percepita come una conquista ed un segno di autodisciplina, mentre l’aumento ponderale viene vissuto come una inaccettabile perdita delle capacità di controllo.
Una persona è anoressica se manifesta le seguenti caratteristiche:
- Restrizione dell’assunzione delle calorie in relazione alle necessità. Questa porta un peso corporeo significativamente basso rispetto a età, sviluppo e salute fisica;
- Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi;
- Eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima;
- Amenorrea (scomparsa delle mestruazioni per almeno 3 cicli consecutivi);
- Bradicardia (frequenza <60 battiti/minuto);
- Ipotensione arteriosa (pressione <70 mmHg);
- Secchezza della cute, che tende a ricoprirsi di una sorta di fine peluria, e colorito giallastro (per aumento del beta-carotene);
- Prurito cutaneo generalizzato;
- Dolori addominali e stitichezza;
Le cause del disturbo dell’alimentazione possono essere molteplici, però si possono identificare dei fattori di rischio individuali:
- Problemi relazionali con i genitori, abusi sessuali, esperienze di derisione per il peso o la forma del corpo
- Caratteristiche individuali come bassa autostima, perfezionismo, e disturbi d’ansia
- Condizioni presenti nei familiari (ad esempio, la presenza di un disturbo dell’alimentazione in uno dei genitori o tratti di personalità ossessiva e perfezionistici)
L’anoressia può essere curata con un approccio multidisciplinare che tenga conto sia dell’aspetto medico, con un’attenta cura del corpo malato, ma soprattutto dell’aspetto psicologico, con un percorso di psicoterapia che permetta alla persona di sanare quella “fame d’amore” che l’ha portata a stare male e a soffrire di anoressia fino a quel momento della sua vita.
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