Lo stress non è solo una componente clinica che ha a che fare con la vita di tutti i giorni, con le relazioni inter-personali, con le richieste dell’ambiente sociale in cui noi tutti viviamo.

Da qualche anno, la sua valutazione è diventata anche una legge per la prevenzione del disagio sul posto di lavoro e dei rischi psicosociali (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro D. Lgs 81/2008 e s.m.i) che obbliga le aziende, gli studi professionali, commerciali con più di 1 dipendente oltre il titolare a far redigere una valutazione dettagliata, denominata DVR altrimenti chiamato documento di valutazione dei rischi che permette all’azienda di avere un quadro chiaro degli elementi critici presenti nel proprio contesto, al fine di poter poi intervenire su di essi per creare un ambiente più sano per i propri lavoratori e dipendenti.

Dal 1 giugno 2013, infatti, è obbligatorio redigere il Documento di valutazione dei rischi (DVR) per tutti coloro che hanno alle proprie dipendenze dei lavoratori.

Il documento di Valutazione dei Rischi è una relazione obbligatoria che dev’essere presente all’interno del luogo di lavoro e disponibile per un eventuale esame della stessa da parte degli organi di controllo (ASL, INPS; INAIL; Polizia Municipale, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza ecc ecc). Ha come finalità l’individuazione di tutti i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e nello svolgimento delle mansioni atte a causare un danno alla salute, conseguente da infortuni malattie professionali. Come ad esempio derivante dall’utilizzo di macchine o di prodotti tossici ecc ecc.

Predispone e suggerisce le misure adeguate a prevenirli e controllarli come la manutenzione periodica degli impianti e delle attrezzature e la predisposizione di un programma d’interventi allo scopo di ridurre nel tempo tali rischi e aumentare i livelli di sicurezza. Inoltre specifica come tutti i lavoratori debbano essere muniti dei mezzi idonei alla prevenzione come strumenti (caschi, protezioni..), informazioni e addestramenti (come corsi di formazione aziendale).

In passato era stato possibile produrre un’autocertificazione dei rischi presenti sul proprio posto di lavoro, tuttavia oggi questo documento non ha più valore e ci si deve procurare un DVR aggiornato e redatto da un professionista (questo per ovviare le autocompilazioni mendaci che spesso erano redatte dal titolare dell’azienda).

Qualora ci fosse un accertamento e si riscontrasse l’assenza del DVR, il titolare può incorrere in sanzioni pecuniarie (da 5000 a 15000 euro) o con la reclusione (da 4 a 8 mesi).

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A cura del dott. Marco Santini
Psicologo – Psicoterapeuta