Il nostro studio di psicologia, infatti, ha un’area di grande attenzione verso l’adolescenza e verso i problemi che i genitori possono incontrare nel corso della crescita dei loro figli. Siamo specializzati in problematiche dell’adolescenza e abbiamo alcuni psicologi-psicoterapeuti che si sono dedicati nella loro formazione clinica pluriennale ad acquisire competenze specifiche relative ai problemi dell’adolescenza e della pre-adolescenza.
In questi anni, abbiamo trattato diverse problematiche cliniche che hanno esordio in adolescenza e che, se non curate, spesso si possono trascinare anche nell’età adulta. Il nostro campo di intervento e i nostri professionisti trattano disturbi alimentari (anoressia, bulimia) e tutto ciò che ha a che fare con l’attacco al corpo (cutting, autolesionismo in genere, bruciature, tentati suicidi, blocchi scolastici e ritiro sociale e relazionale).
Questi comportamenti sono espressione di un malessere profondo a cui si deve dare voce cercando un luogo e un canale comunicativo dove poter esprimere a parole questo disagio piuttosto che agirlo inconsapevolmente con il corpo.
Il nostro approccio nella cura degli adolescenti passa da una metodica di consultazione caratterizzata da 3 fasi:
- la fase preliminare è costitutita da 1-2 colloqui psicologici in cui si ricevono i soli genitori (se il nucleo è separato, laddove possibile si vedono ugualmente insieme o, in alternativa, se è presente un’alta conflittualità si vedono separatamente) in modo da avere il punto di vista della madre e del padre per rendere esplicita la loro visione delle cose e far emergere i loro pensieri e le loro idee su quello che sta capitando al proprio figlio/a. La presenza di entrambi i genitori nel percorso di cura del figlio/a è fondamentale per una buona alleanza terapeutica (oltre che per questioni legali essendo necessaria la firma di entrambi per poter offrire una consulenza psicologica al proprio figlio/a se è minorenne).
- nella fase centrale, si vede il ragazzo/a per 2 incontri, da solo/a, in modo da comprendere ciò che sta avvenendo e iniziare a gettare le basi per un eventuale lavoro terapeutico. Questo passaggio è molto delicato perchè si inizia a creare un’alleanza terapeutica con l’adolescente che sarà poi fondamentale per il lavoro successivo, laddove venga ritenuto necessario. Infatti, non è così scontato che persista il problema e che non lo si possa risolvere in pochi colloqui preliminari.
- nella fase finale, si effettua un ultimo colloquio di restituzione all’interno nucleo (genitori+figlio/a) dove si rimanda il funzionamento delle dinamiche che causano problemi e quali possono essere i percorsi migliori per quell’adolescente per un sano recupero del proprio equilibrio psicologico (psicoterapia individuale o di gruppo). In alcuni casi, è anche consigliato ai genitori d’iniziare ad intraprendere un percorso di sostegno psicologico per aiutarli nella relazione con l’adolescente.
Nel caso in cui si inizia poi un percorso psicoterapeutico per l’adolescente è importante precisare che lo psicoterapeuta che seguirà il proprio figlio/a non può seguire anche i genitori che vengono aiutati, nei casi in cui ci sia una richiesta di supporto genitoriale o se le condizioni lo richiedono, da un altro psicoterapeuta che lavora in rete con il collega che segue il figlio/a.
In questo modo, riusciamo a garantire a ciascun soggetto richiedente uno spazio esclusivo d’aiuto, sia all’adolescente che al genitore, dove poter portare il proprio disagio e dover poter lavorare per un sano benessere familiare e personale.
A cura del dott. Marco Santini
Percorsi Psicologici Sesto San Giovanni (MI)
santini@percorsipsicologici.it