L’attacco di panico fa parte dei disturbi di ansia e negli ultimi anni ha avuto un grande clamore mediatico. A livello sintomatico, in un breve lasso di tempo, c’è una grande agitazione interna che di solito arriva ai dei picchi significativi nel giro di mezz’ora, durante il quale la persona prova un’improvvisa e intensa apprensione associata a una vivida paura di morire o di perdere il controllo della propria mente, del proprio corpo, spesso associati ad una sensazione di catastrofe imminente.
Per essere reale e diagnosticabile come attacco di panico, questa sensazione deve essere accompagnata da almeno 4 dei seguenti sintomi:
- Senso di costrizione o dolore al torace
- Tremori
- Nausea o nodo allo stomaco
- Debolezza delle gambe
- Visione annebbiata
- Tensione muscolare
- Vampate di caldo o di freddo
- Bocca secca
- Impressione di non riuscire a pensare chiaramente o di non riuscire a parlare
- Impressione che le cose intorno non siano reali
- Paura di morire, di perdere il controllo, o di comportarsi in modo bizzarro
- Respiro affannoso
- Palpitazioni
- Vertigini o giramenti di testa
- Sensazione di soffocamento o mancanza d’aria
- Sentirsi svenire
- Sudorazione
- Formicolii alle mani o ai piedi
Generalmente si può riuscire ad imparare a controllarlo nel tempo, ma perchè dover controllare qualcosa che si può sconfiggere? I rimedi messi in campo dalla psicologia sono sicuramente diversi e spesso validi, tuttavia, ritengo che un percorso introspettivo attraverso una psicoterapia sia lo strumento vincente (talvolta associato all’uso di farmaci ansiolitici, prescritti da un medico psichiatra. Evitate il fai da te sulla vostra salute!).
Alla prossima
dott. Marco Santini – psicologo, psicoterapeuta