“Qualcosa è cambiato” (1997)

Chi ha visto il film “Qualcosa è cambiato” con Jack Nicholson può avere un’idea di che cosa è il disturbo ossessivo compulsivo, dove il protagonista dava un grande sfoggio di questa patologia che rientra nei disturbi della sfera ansiosa.

Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo d’ansia costituito dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
 Tornare ripetutamente per 2-3 volte a controllare se si è chiusa la porta, il gas, la portiera della macchina…sono comportamenti che rientrano tutti in questo ambito! Ma non sono necessariamente segno di patologia!!!

La persona, infatti, sente un pensiero che diviene “ossessivo” cioè costante nella sua ripresentazione nella mente fino a quanto non mente in atto la “compulsione” ossia l’azione corporea che va a tranquillizzare e a far svanire il pensiero.

Le ossessioni possono essere delle immagini mentali, pensieri o impulsi che si manifestano ripetutamente nella mente di una persona e che sono percepiti come sgradevoli ed intrusivi. Questi fenomeni mentali involontari infastidiscono molto le persone che ne soffrono, sia perché sfuggono al loro controllo sia perché provocano delle emozioni negative (es. paura, disgusto, senso di colpa, ecc.), a tal punto che in molti casi si sentono costrette a mettere in atto una serie di comportamenti ripetitivi o di azioni mentali per ridurre lo stato di disagio che li attanaglia (compulsioni).

COME CAPIRE SE SI SOFFRE DI QUESTO DISTURBO

Normalmente, si usa il termine ossessione per segnalare un pensiero che si presenta con un’insistenza nella nostra mente; c’è tuttavia una grande differenza tra il significato popolare del termine e quello clinico.

E’ assolutamente normale, infatti, in certi frangenti, avere per la mente dei pensieri che ci tormentano. E’ naturale essere preoccupati se una persona a noi cara è ammalata, se dobbiamo fare un esame o se dobbiamo pagare un debito.

Le ossessioni si differenziano, dunque, dalle normali preoccupazioni per il loro contenuto, queste ultime sono infatti delle paure fondate e legate a problemi reali della vita quotidiana

Le diversità tra i normali pensieri intrusivi indesiderati e le ossessioni patologiche sono di ordine 
quantitativo e ricorsivo, non di contenuto
.

Le ossessioni patologiche, infatti, hanno una maggior frequenza, creano comportamenti emozionali più intensi e maggiore disagio, sono più difficilmente controllabili e durano per tempi più lunghi. E’ necessario pertanto ipotizzare la presenza di un d.o.c solo quando i sintomi persistono, creano molta ansia e molto disagio o interferiscono pesantemente con la vita di tutti i giorni.

A cura del dott. Marco Santini
Percorsi Psicologici
Psicoterapeuta Sesto San Giovanni (MI)
santini@percorsipsicologici.it