Pertanto , la fobia semplice o specifica comprende sia la reazione di paura in presenza (o nell’attesa) di particolari situazioni ed oggetti, sia un comportamento di evitamento del contatto diretto con gli le situazioni stesse o gli oggetti.
La persona che soffre a volte non è in grado di immaginare le situazioni o gli oggetti temuti se non per pochi secondi e può temere anche di nominarle. Questo disagio può essere attivato sia dalla presenza che da elementi che anticipano la presenza dell’oggetto o della situazione che crea malessere.
Gli adulti in generale sono in grado di riconoscere che tali reazioni non hanno una base ragionevole, pur non essendo in grado di controllarla.
Spesso il trattamento di elezione è un percorso di psicoterapia personale (cognitivo-comportamentale; psicoanalitico) che permette alla persona di riconoscere la causa più profonda di questo disagio che “emerge” dal profondo solo attraverso l’oggetto fobico (che diviene a sua volta il depositario di una paura spropositata che ha poco a che vedere con l’oggetto o la situazione reale!).
L’evitamento di questo disagio non è una buona pratica perchè alla lunga il malessere “che bussa alla porta dell’io” della persona tenderà a crescere, se non curato, e a “buttare giù” la porta e le difese interne dell’individuo, creando molti più danni e limitazioni della vita della persona.
A cura del dott. Marco Santini
Percorsi Psicologici
Psicologo Sesto San Giovanni (MI)
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