
Amore e dipendenza affettiva sono due concetti affini, che presentano molti aspetti in comune, soprattutto se si pensa alle fasi iniziali della formazione di una coppia, e per tali motivi spesso possono essere confusi.
Che cos’è l’amore?
L’amore è un sentimento che coinvolge l’affetto, l’attrazione, la passione e il rispetto per un’altra persona. Esso si basa sulla condivisione di interessi, valori e obiettivi; implica altresì una capacità di comunicare e di rispettare le esigenze e le opinioni dell’altro, nonché una dimensione di fiducia reciproca e volontà di rispettare al contempo i propri e gli altrui bisogni.
In sintesi, si basa su un equilibrio tra le due parti tanto da valorizzare reciprocamente bisogni e aspettative l’uno dell’altro.
Che cos’è la dipendenza affettiva?
Nella dinamica della dipendenza affettiva, al contrario, vi è un bisogno emotivo unilaterale, che si manifesta in modo sproporzionato e irrazionale, basato sull’essere amati, accettati e rassicurati dall’altro.
La “dipendenza”, affettiva in questo caso, similmente a quanto accade nelle altre dipendenze, spinge la persona a ricercare assiduamente e spendendo gran parte del proprio tempo e delle proprie energie, il soddisfacimento del proprio bisogno: in questo caso l’attenzione, l’approvazione e l’amore dell’altro.
C’è alla base un grande timore di rifiuto o perdita dell’oggetto d’amore, tanto da cercare di evitare in modi anche grossolani l’allontanamento o il conflitto con l’altra persona.
In realtà la dipendenza affettiva, contrariamente a quanto si è soliti pensare, non riguarda solo le relazioni sentimentali, bensì può ritrovarsi anche in altre forme relazionali, come le amicizie, i legami genitori-figlio, altri legami familiari e così via.
Come si manifesta la dipendenza affettiva?
A volte non è facile rendersene conto, specie se vi si è implicati, ma le dinamiche di dipendenza affettiva sono presenti in molte relazioni e dinamiche abituali.
Nello specifico, una persona potrebbe essere coinvolta in una dinamica di dipendenza quando la persona:
- Evita di fare cose di suo interesse o di frequentare le persone che vuole, per propria scelta di dedicare più (o tutto il suo) tempo alla persona amata o per proibizione esplicita dell’altro. Così viene ad instaurarsi un’esclusività della relazione e un isolamento della coppia rispetto al mondo esterno.
- Sperimenta stati negativi intensi, come ansia o umore fortemente negativo, se non si è costantemente con l’altra persona, anche se si tratta di brevi periodi di tempo; ciò non fa altro che rinforzare la ricerca di vicinanza, prevenendo l’allontanamento.
- Attua un attivo evitamento della solitudine. Ciò vale per brevi periodi nella relazione in essere, nello svolgimento delle attività quotidiane, ma diventa uno status anche al di fuori delle relazioni interpersonali in cui diventa “non pensabile” non avere una relazione in essere.
- È talmente implicato nella dinamica della dipendenza da tollerare comportamenti abusivi, violenti o denigranti da parte dell’altro, pur di mantenere in atto la relazione.
- Attua una rinuncia attiva di parti di sé, come interessi e attività, desideri e obiettivi personali, ma anche a stili di vita o modi di essere (modo di vestirsi, acconciarsi, atteggiarsi); tutto ciò allo scopo di tenere vicina l’altra persona, in certi casi assecondando le sue richieste, anche se eccessivamente privative.
- Rinuncia o ha grandi difficoltà nella presa di decisioni autonome, ricercando il consenso, supporto o la guida dell’altro.
- Attua forti e costanti sentimenti di gelosia o possessività verso il partner, nelle sue interazioni con altre persone. Al contempo il dipendente a sua volta, si presta a subire atti di ingiustificata gelosia e privazione relazionale.
- Rimane “imbrigliata” in dinamiche relazionali disfunzionali che tendono a ripetersi ciclicamente; la persona infatti tende a tornare ripetutamente, anche a fronte di fatti gravi, con partner abusivi, offensivi o maltrattanti, nonostante la sofferenza e il danno causato.
Tutte queste condizioni possono essere più o meno presenti contemporaneamente in una relazione caratterizzata da dipendenza affettiva.
Cosa implica essere all’interno della dipendenza affettiva?
Essere in tale ciclo, anche se non si è pienamente consapevoli, interferisce in modo significativo con la capacità della persona di coinvolgersi in relazioni sane e soddisfacenti, sia a livello personale (sentimentale, familiare e amicale) sia professionale e così avere un funzionamento di vita adeguato.
Al contempo, la persona dipendente, che ha scarsa consapevolezza di essere all’interno di tale circolo vizioso disfunzionale, può andare incontro a:
- sentimenti di ansia,
- depressione,
- senso di inadeguatezza,
- senso di colpa
- bassa autostima.
Concludendo
L’amore sano si basa su una relazione equilibrata, reciproca e rispettosa tra due individui, mentre la dipendenza affettiva è caratterizzata da un bisogno emotivo eccessivo e disregolato di una delle due parti, a scapito dell’altra, che comporta uno squilibrio e una malfunzionalità della relazione.
È importante saper riconoscerne la differenza al fine di promuovere consapevolezza rispetto a situazioni in cui si può essere coinvolti in maniera diretta o indiretta.
Attraverso un lavoro di psicoterapia è possibile meglio comprendere e lavorare sulle proprie modalità relazionali, mettere a fuoco le proprie risorse personali, nonché sviluppare le proprie autonomie e capacità decisionali per poter uscire da cicli disfunzionali di sofferenza e costrizione.