
L’anoressia (detta anche anoressia nervosa) è un disturbo del comportamento alimentare che, insieme alla bulimia, colpisce profondamente nell’animo della persona, compromettendo il suo benessere psico-fisico, talvolta sino alla morte.Gli addetti ai lavori le definiscono due facce della stessa medaglia, infatti, oltre ad avere radici comuni nello sviluppo del malessere, spesso una si trasforma nell’altra (è più frequente che chi inizialmente soffre di anoressia poi sviluppi il sintomo bulimico).
Ciò che caratterizza questo disturbo, rispetto alla bulimia (su cui potete leggere il nostro relativo approfondimento qui) è la negazione assoluta o quasi nell’assunzione degli alimenti con la relativa paura di ingrassare, percependo la propria immagine corporea più grossa della realtà (questo fenomento si chiama dismorfismo corporeo).
Spesso il disturbo si evolve in adolescenza, periodo caratterizzato già da una normale ristrutturazione della propria identità, infatti in quel periodo i ragazzi sono alle prese con una nuova immagine di sè da costruirsi ricercata soprattutto all’interno dei gruppi di pari (omosessuali in una prima fase, ossia i maschi fanno gruppo con i maschi e le femmine con altre femmine e successivamente, quando l’identità si sta creando e sono state gettate le prime basi sociali e di stima per quello che si sta diventando, in gruppi misti).
L’anoressia colpisce soprattutto il genere femminile anche se in vi è un aumento statistico della presenza di questo disturbo nei maschi (che sono però più soggetti a sviluppare un altro disturbo legato all’identità corporea, la vigoressia). Spesso il legame problematico avuto con le figure di riferimento nei primi anni della propria vita risulta essere uno degli elementi che possono far sviluppare questo disagio, ma non è necessariamente il solo. Il trattamento migliore per curare questo disturbo è un trattamento psicoterapico individuale o di gruppo che possa permettere all’individuo di comprendere i motivi sottostanti a questo malessere, con l’eventuale collaborazione in concomitanza alla psicoterapia di altri professionisti (un medico nutrizionista che curi la parte alimentare o lo psichiatra se è necessario un trattamento anche farmacologico).
A cura del dott. Marco Santini
Psicologo – Psicoterapeuta