ADOLESCENTI E BASSA AUTOSTIMA

BASSA AUTOSTIMA NEGLI ADOLESCENTI? I POSSIBILI RISCHI

 

Con il termine Autostima ci si riferisce alla dimensione del Sé, che noi stessi produciamo sulla nostra persona e che non si limita ad una mera descrizione, bensì vi aggiunge anche un aspetto di valutazione (positiva o negativa). Essa include quindi diversi elementi, tra cui caratteristiche e capacità personali, nonché aspetti di giudizio (proprio o altrui interiorizzato) ed aspirazioni.

Lo psicologo William James, uno dei primi ad averla teorizzata, l’ha infatti descritta come una discrepanza tra ciò che si è (Sé reale) e ciò che si vorrebbe raggiungere in termini di risultati e obiettivi (Sé ideale).

L’AUTOSTIMA IN ADOLESCENZA

Durante questa fase di vita l’autostima in particolare è messa continuamente in gioco, tra definizioni e ridefinizioni, aggiustamenti e scremature.

Tali movimenti, infatti sono a quest’età normativi, anzi funzionali al passaggio all’età adulta, in cui se tutto è andato per il meglio, l’individuo avrà acquisito una maggior consapevolezza di sé e struttura utile ad affrontare i passaggi evolutivi successivi.

Innanzitutto è in atto un’imponente ridefinizione identitaria, che include molti cambiamenti fisici e psicologici (approfondisci con  il nostro articolo sulle “crisi adolescenziali”). Tutto ciò può creare nel giovane sentimenti di incertezza, scarsa definizione di sè, senso di confusione che spesso lo portano alla ricerca di sempre nuovi riferimenti.

In particolare, assumono sempre maggior importanza, nell’ottica anche di potersi individuare (ossia distanziare) dalla famiglia, i legami extra-familiari: gli amici, i primi partner, il gruppo dei pari, (gruppo classe, squadra, ecc) o figure come gli insegnanti, i coach o altri adulti significativi.

Tutte questi nuovi punti di riferimento, che si affiancano (o in certi casi si pongono in alternativa) a quelli familiari, vengono utilizzati come “bussola” per orientarsi e poter avere nuove ed importanti “immagini di sé” da integrare alle altre, elementi fondamentali nella definizione dell’Autostima.

Proprio grazie all’emergere di tali nuovi scenari, assume sempre più rilevanza il confronto sociale con l’altro, impiegato come vero e proprio metro di misura per definire il proprio valore in aree cruciali come: l’immagine corporea, l’autoefficacia personale, le capacità relazionali, prestazionali e molto altro.

C’è da notare poi che ad oggi tale confronto avviene sempre più con modelli virtuali, spesso esasperati o iconizzati dai social media e dalla tv, come succede per vip, cantanti, influencer, ecc.

Anche in questo caso quindi l’Autostima in costruzione ne può risentire fortemente: sia in termini di accrescimento sia in termini di svalutazione personale.

I grandi cambiamenti che caratterizzano l’adolescenza possono costituire certamente opportunità di crescita, ma aprire anche lo spazio a possibili criticità

 

Molte sono infatti le possibili distorsioni o difficoltà tipiche di quest’età, riconducibili ad un’autostima fragile o negativa nei propri confronti, che possono degenerare e costituire minaccia per la salute psicologica.

Tra queste:

Difficoltà nella costruzione identitaria: derivante ad esempio da inconciliabilità tra immagini di sé interiorizzate contrastanti (“sono bravo a scuola, non bravo nelle attività sportive, ho tanti amici, non ho relazioni sentimentali”, ecc);

Confronto sociale eccessivo o irrealistico: dove ad esempio l’immagine di sé viene percepita come eccessivamente negativa e di riflesso l’altro viene idealizzato; a ciò spesso si lega la “non riuscita” estesa a molti ambiti in modo indiscriminato (attraverso un “effetto alone”);

Difficoltà relazionali: dove una scarsa autostima verso di sé può agire da “freno” nella genuinità nelle relazioni interpersonali; ad esempio un’eccessiva compiacenza o subordinazione relazionale (come ad esempio accade nella dipendenza affettiva) o al contrario una percezione di rifiuto e conseguente isolamento o ritiro sociale;

Vissuti ansiosi e comportamenti di evitamento: come esito di percezione di incapacità e incontrollabilità di situazioni sfidanti (a scuola, nello sport, ecc), che porta a viverle con grande attivazione psico-fisiologica o, in casi più estremi, ad evitarle a priori;

Adesione e aggancio a gruppi ristretti (es. manga, videogames, uso di sostanze, gruppi Ana…): specialmente se divengono spazi per la condivisione di interessi “minoritari” o che causerebbero fonte di disagio o disapprovazione;

Coinvolgimento in situazioni pericolose come ad esempio adescamenti sui social o coinvolgimento in azioni gruppali sconvenienti, anche in cerca di approvazione da parte dei pari (approdondisci leggendo il nostro articolo sull’aggressione a Seregno di un giovane).

 

Tutte queste e molte altre situazioni possono essere il preludio di futuri disagi psicologici, che poggiano proprio su una fragilità nel nucleo dell’Autostima, nella sua solidità o compattezza. Tra questi ad esempio i Disturbi del comportamento alimentare, i Disturbi dell’area Ansiosa o dell’area Depressiva, i Disturbi da dimorfismo corporeo e molti altri.

Proprio per questi motivi lavorare sul rafforzamento o sulla costruzione di una più solida Autostima già in età adolescenziale può essere un valido fattore di protezione per la salute psicologica. Così come anche in caso di particolare difficoltà in questo delicato momento di vita, può essere utile attuare un intervento di sostegno nel presente e che possa contribuire a ridurre i rischi di sofferenza psichica nel futuro.